SINDROME DI ELLIS-VAN CREVELD

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

La sindrome di Ellis-van Creveld (EVC) è una rara malattia genetica che colpisce lo sviluppo osseo e di altri tessuti del corpo.

È caratterizzata da una combinazione di anomalie scheletriche, come nanismo con accorciamento degli arti, polidattilia postassiale (dita extra), anomalie delle unghie e dei denti, e difetti cardiaci congeniti.

Epidemiologia

La sindrome di Ellis-van Creveld è una malattia rara con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 60.000 nati vivi nella popolazione generale. Tuttavia, la prevalenza è significativamente più alta in alcune popolazioni isolate, come gli Amish della Pennsylvania, dove la prevalenza è di 1 caso ogni 200 nati vivi.

Eziologia e Genetica

La sindrome di Ellis-van Creveld è causata da mutazioni in due geni, EVC e EVC2, localizzati sul cromosoma 4. Questi geni codificano per proteine ​​che svolgono un ruolo importante nello sviluppo scheletrico e nella regolazione della crescita cellulare. Le mutazioni in questi geni alterano la funzione delle proteine, interferendo con il normale sviluppo osseo e causando le caratteristiche cliniche della sindrome.

Patogenesi

La patogenesi della sindrome di Ellis-van Creveld è complessa e non completamente compresa. Si ritiene che le mutazioni nei geni EVC e EVC2 compromettano la funzione del ciglio primario, una struttura cellulare che svolge un ruolo cruciale nella segnalazione cellulare durante lo sviluppo embrionale. L’alterazione della funzione del ciglio primario interferisce con diverse vie di segnalazione, tra cui la via di segnalazione Hedgehog, che è essenziale per la corretta formazione dello scheletro e di altri organi.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche della sindrome di Ellis-van Creveld sono variabili e possono presentarsi con diversi gradi di gravità. Le caratteristiche più comuni includono:

    • Nanismo: con arti corti, in particolare avambracci e gambe.
    • Polidattilia postassiale: dita extra, spesso rudimentali o non completamente formate.
    • Anomalie delle unghie: unghie piccole, ipoplastiche o distrofiche.
    • Anomalie dei denti: denti piccoli, conici o mancanti.
    • Difetti cardiaci congeniti: il più comune è il difetto del setto interatriale (DIA), seguito dal difetto del setto interventricolare (DIV).
    • Altre anomalie: possono essere presenti anomalie del torace, palatoschisi, anomalie genitali e ritardo mentale lieve.
Procedimenti Diagnostici

La diagnosi della sindrome di Ellis-van Creveld si basa sulla valutazione clinica delle caratteristiche fisiche e sulla storia familiare del paziente. La conferma diagnostica si ottiene mediante test genetici che identificano le mutazioni nei geni EVC e EVC2. Durante la gravidanza, la diagnosi prenatale può essere effettuata mediante ecografia fetale e amniocentesi o villocentesi per l’analisi del DNA fetale.

Prognosi

La prognosi della sindrome di Ellis-van Creveld è variabile e dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche, in particolare dalla presenza e dalla gravità dei difetti cardiaci congeniti. La maggior parte dei pazienti con forme lievi della sindrome ha un’aspettativa di vita normale, mentre i pazienti con gravi difetti cardiaci possono avere una prognosi più sfavorevole.

Per trovare i collegamenti con la Struttura Ospedaliera di tuo interesse, cercala nella sezione STRUTTURE OSPEDALIERE (<< cliccando)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
Ancona (AN)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Aosta (AO)
Ospedale La Colletta
Arenzano (GE)
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati
Avellino (AV)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bagheria (PA)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
Bari (BA)
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo
Benevento (BN)
Policlinico – S.Orsola Malpighi
Bologna (BO)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Bologna (BO)
Ospedale Centrale
Bolzano (BZ)
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini
Brescia (BS)
Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino”
Brindisi (BR)
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Cagliari (CA)
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”
Catania (CT)
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto
Catanzaro (CZ)
Ospedale Policlinico SS. Annunziata
Chieti (CH)
Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”
Cosenza (CS)
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
Firenze (FI)
Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer
Firenze (FI)
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera
Genova (GE)
Istituto Giannina Gaslini
Genova (GE)
Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
Genova (GE)
Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”
La Spezia (SP)
Presidio Ospedaliero “Alessandro Manzoni”
Lecco (LC)
Ospedale di Magenta
Magenta (MI)
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”
Messina (ME)
Ospedale Maggiore Policlinico
Milano (MI)
Istituto Auxologico Italiano
Milano (MI)
Ospedale San Raffaele di Milano
Milano (MI)
Ospedale S. Paolo
Milano (MI)
Polo Ortotraumatologico e Reumatologico (ex G. Pini)
Milano (MI)
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
Modena (MO)
Ospedale San Gerardo
Monza (MB)
AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”
Napoli (NA)
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”
Napoli (NA)
Azienda Ospedale Università di Padova
Padova (PD)
Policlinico Paolo Giaccone
Palermo (PA)
Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello
Palermo (PA)
Ospedale Maggiore
Parma (PR)
Policlinico San Matteo
Pavia (PV)
Azienda Ospedaliera di Perugia
Perugia (PG)
Ospedale Cisanello
Pisa (PI)
Ospedale Santa Chiara
Pisa (PI)
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria
Reggio di Calabria (RC)
Arcispedale S. Maria Nuova
Reggio nell’Emilia (RE)
Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea
Roma (RM)
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Roma (RM)
Policlinico Umberto I
Roma (RM)
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore
Roma (RM)
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma (RM)
Istituto Clinico Humanitas
Rozzano (MI)
Ospedale Sant’Anna
San Fermo della Battaglia (CO)
Casa Sollievo della Sofferenza
San Giovanni Rotondo (FG)
Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari
Sassari (SS)
Ospedale San Paolo
Savona (SV)
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena
Siena (SI)
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta
Torino (TO)
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara”
Trento (TN)
Polo Ospedaliero Ca’ Foncello
Treviso (TV)
Pia Fondazione di Culto e Religione “Cardinale Giovanni Panico”
Tricase (LE)
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo
Trieste (TS)
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS
Troina (EN)
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”
Udine (UD)
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona (VR)

Non esiste una cura per la EVC, ma i trattamenti si concentrano sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente.

Farmaci specifici

Non esistono farmaci specifici per la EVC. Tuttavia, a seconda dei sintomi presentati, possono essere utilizzati diversi farmaci per gestire le complicanze:

    • Difetti cardiaci: possono richiedere farmaci come diuretici, ACE-inibitori o beta-bloccanti per controllare l’insufficienza cardiaca. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico.
    • Problemi dentali: possono richiedere l’uso di antibiotici per prevenire o trattare le infezioni.
    • Dolore: possono essere utilizzati analgesici come paracetamolo o ibuprofene.
Altri trattamenti
    • Chirurgia: può essere necessaria per correggere difetti cardiaci, polidattilia, anomalie scheletriche o problemi dentali.
    • Fisioterapia: può aiutare a migliorare la mobilità e la forza muscolare.
    • Terapia occupazionale: può aiutare i pazienti a sviluppare le capacità di vita quotidiana.
    • Logopedia: può essere utile per i pazienti con problemi di linguaggio o di deglutizione.
    • Supporto psicologico: può aiutare i pazienti e le loro famiglie a gestire l’impatto emotivo della malattia.
Gestione della malattia

La gestione della EVC richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti, tra cui:

    • Genetista: per la diagnosi e la consulenza genetica.
    • Cardiologo: per la gestione dei difetti cardiaci.
    • Ortopedico: per la gestione delle anomalie scheletriche.
    • Odontoiatra: per la gestione dei problemi dentali.
    • Fisioterapista: per migliorare la mobilità e la forza muscolare.
    • Terapista occupazionale: per aiutare i pazienti a sviluppare le capacità di vita quotidiana.
    • Logopedista: per i pazienti con problemi di linguaggio o di deglutizione.