IPOBETALIPOPROTEINEMIA

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

L’ipobetalipoproteinemia è una condizione genetica rara caratterizzata da livelli anormalmente bassi di lipoproteine a bassa densità (LDL) e di apolipoproteina B (apoB) nel sangue.

L’apoB è una proteina essenziale per la formazione e il trasporto delle LDL, comunemente note come “colesterolo cattivo”. Questa condizione può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, da lievi a gravi, a seconda della gravità della carenza di apoB.

Epidemiologia

L’ipobetalipoproteinemia è una condizione rara, con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 1.000.000 di individui. Tuttavia, la sua prevalenza potrebbe essere sottostimata a causa della frequente assenza di sintomi evidenti, soprattutto nelle forme lievi.

Eziologia e genetica

L’ipobetalipoproteinemia è causata da mutazioni nel gene APOB, che codifica per l’apolipoproteina B. Queste mutazioni possono portare a una produzione ridotta di apoB, a una proteina apoB difettosa o a un’alterazione del processo di assemblaggio delle LDL. La malattia viene ereditata con un pattern autosomico dominante, il che significa che è sufficiente ereditare una copia mutata del gene da uno dei genitori per sviluppare la condizione.

Esistono diverse forme di ipobetalipoproteinemia, classificate in base alla gravità della carenza di apoB:

  • Ipobetalipoproteinemia lieve: caratterizzata da livelli di LDL-colesterolo leggermente ridotti e generalmente asintomatica.
  • Ipobetalipoproteinemia moderata: con livelli di LDL-colesterolo moderatamente ridotti e possibile presenza di sintomi lievi.
  • Ipobetalipoproteinemia grave (abetalipoproteinemia): caratterizzata da livelli di LDL-colesterolo estremamente bassi o assenti e da gravi manifestazioni cliniche.

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche dell’ipobetalipoproteinemia variano a seconda della gravità della condizione. Nelle forme lievi, la malattia può essere asintomatica e venire diagnosticata incidentalmente durante esami del sangue di routine. Nelle forme più gravi, i sintomi possono includere:

  • Sintomi gastrointestinali: diarrea cronica, steatorrea (presenza di grasso nelle feci), malassorbimento di vitamine liposolubili (A, D, E, K), distensione addominale.
  • Sintomi neurologici: atassia (difficoltà di coordinazione dei movimenti), neuropatia periferica (danni ai nervi periferici), ritardo mentale.
  • Sintomi oculari: degenerazione maculare, retinopatia pigmentosa.

Diagnosi

La diagnosi di ipobetalipoproteinemia si basa su:

  • Esami del sangue: dosaggio dei livelli di colesterolo totale, LDL-colesterolo, HDL-colesterolo, trigliceridi e apolipoproteina B.
  • Analisi genetica: ricerca di mutazioni nel gene APOB.
  • Biopsia intestinale: in caso di sospetta abetalipoproteinemia, per valutare l’assorbimento dei grassi.

Prognosi

La prognosi dell’ipobetalipoproteinemia dipende dalla gravità della condizione e dalla tempestività della diagnosi e del trattamento. Nelle forme lievi, la prognosi è generalmente buona e la malattia non influisce significativamente sull’aspettativa di vita. Nelle forme più gravi, come l’abetalipoproteinemia, la prognosi può essere più riservata, con possibili complicanze neurologiche e oculari.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Presidio Ospedaliero “Di Summa – Perrino” – Brindisi

Brindisi (BR)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

ASSL Carbonia – Presidio Ospedaliero Sirai

Carbonia (SU)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

ASST Nord Milano – Ospedale “Edoardo Bassini” di Cinisello Balsamo

Cinisello Balsamo (MI)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara – “Arcispedale S.Anna”

Ferrara (FE)

Azienda USL di Forlì – Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni

Forlì (FC)

Presidio di Francavilla Fontana – Ceglie Messapica

Francavilla Fontana (BR)

Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” Gallipoli

Gallipoli (LE)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

ASL 1 L’Aquila – Ospedale regionale San Salvatore

L’Aquila (AQ)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

AUSL Modena – Ospedale S.Agostino Estense di Baggiovara

Modena (MO)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

ASSL Nuoro – Ospedale “San Francesco” di Nuoro

Nuoro (NU)

ASSL Olbia – Ospedale Giovanni Paolo II

Olbia (SS)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda USL di Piacenza – Ospedale Guglielmo da Saliceto

Piacenza (PC)

Fondazione CNR Regione Toscana Gabriele Monasterio – Stabilimento di Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP)

Potenza (PZ)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

ASL RM 1 – Azienda Ospedaliero – Universitaria Sant’Andrea

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Policlinico Tor Vergata

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”

Salerno (SA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per l’ipobetalipoproteinemia. Il trattamento si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze.

Ecco alcune delle opzioni terapeutiche utilizzate:

  • Dieta: Una dieta povera di grassi, in particolare di acidi grassi a catena lunga, può aiutare a ridurre i sintomi gastrointestinali e la steatorrea.
  • Integratori di vitamine liposolubili: A causa del malassorbimento dei grassi, le persone con ipobetalipoproteinemia possono avere carenze di vitamine liposolubili come la vitamina E, A, D e K. L’integrazione di queste vitamine è fondamentale per prevenire complicanze neurologiche e oculari.
  • Acido grasso essenziale: In alcuni casi, può essere necessaria l’integrazione con acido linoleico, un acido grasso essenziale.