NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
L’eritrocheratodermia simmetrica progressiva (PSEK), nota anche come malattia di Darier-Gottron, è una rara genodermatosi caratterizzata da placche eritematose e ipercheratosiche simmetriche.
Si manifesta tipicamente durante l’infanzia, con lesioni cutanee che progrediscono nel tempo e possono causare disagio fisico ed emotivo.
Epidemiologia
La PSEK è una malattia estremamente rara, con una prevalenza stimata di circa 1/2.000.000. Colpisce in egual misura maschi e femmine.
Caratteristiche Cliniche
- Eritema: Arrossamento della pelle causato dalla dilatazione dei capillari.
- Ipercheratosi: Ispessimento dello strato corneo dell’epidermide, che porta alla formazione di placche squamose e ruvide.
- Simmetria: Le lesioni cutanee si presentano in modo simmetrico su entrambi i lati del corpo.
- Distribuzione: Le placche si localizzano principalmente sulle superfici estensorie degli arti (gomiti e ginocchia), sulle natiche e sul viso.
- Progressione: Le lesioni tendono a peggiorare durante l’infanzia, per poi stabilizzarsi in età adulta.
- Variabilità: Esiste una notevole variabilità nell’aspetto e nella gravità delle lesioni tra i pazienti.
Eziologia
La PSEK è causata da mutazioni nei geni che codificano per le connessine, proteine che formano canali di comunicazione tra le cellule (giunzioni comunicanti). Le mutazioni più comuni si verificano nei geni:
- GJB3: Codifica per la connessina 31.
- GJB4: Codifica per la connessina 30.3.
Queste mutazioni alterano la funzione delle connessine, compromettendo la comunicazione cellulare e causando un’anomala differenziazione dei cheratinociti, le cellule principali dell’epidermide.
Diagnosi
La diagnosi di PSEK si basa principalmente sull’esame clinico e sull’anamnesi del paziente. Per confermare la diagnosi e identificare la mutazione genetica specifica, si possono eseguire:
- Biopsia cutanea: Esame microscopico di un campione di tessuto cutaneo.
- Test genetici: Analisi del DNA per identificare mutazioni nei geni GJB3 e GJB4.
Diagnosi Differenziale
La PSEK può essere confusa con altre condizioni cutanee, tra cui:
- Eritrocheratodermia variabile progressiva (EKVP): Presenta lesioni simili alla PSEK, ma con eritema migrante.
- Psoriasi: Malattia infiammatoria cronica con placche eritematose e squamose.
- Ittiosi: Gruppo di malattie genetiche caratterizzate da pelle secca e squamosa.
Prognosi
La PSEK è una condizione cronica che persiste per tutta la vita. La prognosi è generalmente buona, ma la malattia può causare disagio fisico ed emotivo, soprattutto nei casi più gravi. È importante sottolineare che la PSEK non influisce sull’aspettativa di vita.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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NOME PRESIDIO |
CITTÁ |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati |
Avellino (AV) |
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo |
Benevento (BN) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna |
Bologna (BO) |
Ospedale Centrale di Bolzano |
Bolzano (BZ) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano |
Milano (MI) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena |
Modena (MO) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone |
Palermo (PA) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone |
Pordenone (PN) |
Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria |
Reggio di Calabria (RC) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I” |
Roma (RM) |
IRCCS – Istituto Dermopatico Dell’Immacolata |
Roma (RM) |
I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo |
San Giovanni Rotondo (FG) |
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni |
Terni (TR) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento |
Trento (TN) |
U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso |
Treviso (TV) |
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina |
Trieste (TS) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS |
Troina (EN) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
Azienda U.L.S.S. 3 Serenissima -Mestre |
Venezia (VE) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona |
Verona (VR) |
U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza |
Vicenza (VI) |
FARMACI SPECIFICI PER QUESTA MALATTIA
Non esistono farmaci specifici per l’eritrocheratodermia simmetrica progressiva (PSEK). La ricerca sulle cause genetiche di questa malattia è ancora in corso e non è stata ancora trovata una cura definitiva.
Tuttavia, esistono diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Queste includono:
- Emolienti: creme idratanti per ammorbidire la pelle e ridurre la secchezza e la desquamazione.
- Cheratolitici: creme o unguenti contenenti urea, acido lattico o acido salicilico per aiutare a rimuovere l’eccesso di cheratina.
- Corticosteroidi topici: creme o unguenti a base di corticosteroidi per ridurre l’infiammazione e il prurito.
- Retinoidi topici o orali: derivati della vitamina A che possono aiutare a normalizzare la crescita delle cellule della pelle.
- Fototerapia: esposizione a luce ultravioletta (UV) per ridurre l’infiammazione e la desquamazione.