DIFETTI CONGENITI DELLA CHETOGENESI E DELLA CHETOLISI

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

I difetti congeniti della chetogenesi e della chetolisi sono un gruppo di rare malattie metaboliche ereditarie caratterizzate dall’incapacità del corpo di produrre o utilizzare correttamente i corpi chetonici.

I corpi chetonici (acetoacetato, beta-idrossibutirrato e acetone) sono una fonte di energia alternativa per il cervello e altri tessuti durante periodi di digiuno o ridotto apporto di glucosio.

Epidemiologia

Questi difetti sono estremamente rari, con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 250.000 nati vivi. Tuttavia, la prevalenza effettiva potrebbe essere sottostimata a causa della difficoltà di diagnosi e della variabilità delle manifestazioni cliniche.

Eziologia e genetica

I difetti congeniti della chetogenesi e della chetolisi sono causati da mutazioni in geni che codificano per enzimi coinvolti nel metabolismo dei corpi chetonici. Le mutazioni possono essere ereditate in modo autosomico recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

I principali difetti enzimatici includono:

  • Deficit di 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA sintasi (HMG-CoA sintasi)
  • Deficit di 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA liasi (HMG-CoA liasi)
  • Deficit di 3-chetoacil-CoA tiolasi mitocondriale (T2)
  • Deficit di succinil-CoA:3-chetoacido-CoA transferasi (SCOT)

Manifestazioni cliniche

Le manifestazioni cliniche dei difetti congeniti della chetogenesi e della chetolisi sono variabili e dipendono dal difetto enzimatico specifico e dalla gravità della carenza enzimatica. I sintomi possono manifestarsi in qualsiasi momento, dall’età neonatale all’età adulta.

I sintomi più comuni includono:

  • Crisi metaboliche: episodi di vomito, letargia, ipoglicemia, acidosi metabolica, iperammoniemia, chetosi ridotta o assente. Le crisi possono essere scatenate da digiuno, infezioni, stress o interventi chirurgici.
  • Ritardo di crescita e sviluppo: difficoltà di alimentazione, ritardo nella crescita staturale e ponderale, ritardo dello sviluppo psicomotorio.
  • Segni neurologici: ipotonia, convulsioni, coma, atassia, spasticità, ritardo mentale.
  • Cardiomiopatia: ingrossamento del cuore, insufficienza cardiaca.
  • Epatomegalia: ingrossamento del fegato.

Diagnosi

La diagnosi dei difetti congeniti della chetogenesi e della chetolisi si basa su:

  • Anamnesi e esame obiettivo: raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente e valutazione dei sintomi.
  • Esami di laboratorio: analisi del sangue e delle urine per valutare i livelli di glucosio, corpi chetonici, ammoniaca, acidi organici, acidi grassi liberi e carnitina.
  • Test genetici: analisi del DNA per identificare mutazioni nei geni coinvolti nel metabolismo dei corpi chetonici.
  • Test enzimatici: misurazione dell’attività degli enzimi coinvolti nel metabolismo dei corpi chetonici in campioni di tessuto (biopsia epatica o muscolare).

Prognosi

La prognosi dei difetti congeniti della chetogenesi e della chetolisi dipende dal difetto enzimatico specifico, dalla gravità della carenza enzimatica e dalla tempestività della diagnosi e del trattamento. Le crisi metaboliche non trattate possono portare a danni neurologici permanenti e persino alla morte.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

IRCCS Stella Maris Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Non esistono farmaci specifici per curare i difetti congeniti della chetogenesi e della chetolisi.

Tuttavia, esistono trattamenti che possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire le complicanze:

  • Dieta: La gestione dietetica è fondamentale. Si basa su una dieta ricca di carboidrati, a basso contenuto di grassi e con apporto controllato di proteine, per evitare l’accumulo di sostanze tossiche. In alcuni casi, possono essere necessari integratori di glucosio o amido di mais per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
  • Evitare il digiuno: È cruciale evitare periodi di digiuno prolungato, in quanto possono scatenare crisi metaboliche.
  • Monitoraggio: Un monitoraggio regolare dei livelli di glucosio nel sangue, corpi chetonici e acidi organici è essenziale per individuare precocemente eventuali squilibri metabolici.
  • Trattamento delle crisi metaboliche: Le crisi metaboliche acute, caratterizzate da vomito, letargia, difficoltà respiratorie e coma, richiedono un trattamento immediato in ospedale con soluzioni endovenose di glucosio per ripristinare l’energia e correggere l’acidosi.
  • Terapie di supporto: Altre terapie di supporto possono includere farmaci per controllare i sintomi specifici, come anticonvulsivanti per le convulsioni.
  • Ricerca: La ricerca sta esplorando nuove opzioni terapeutiche, come la terapia genica e il trapianto di fegato.