DEFICIT CONGENITO DEL TRASPORTATORE MITOCONDRIALE DI ASPARTATO–GLUTAMMATO TIPO I

MALATTIE DEL METABOLISMO

NOTE INFORMATIVE
  

Il Deficit Congenito del Trasportatore Mitocondriale di Aspartato-Glutammato Tipo I (citrin deficiency) è una rara malattia genetica che colpisce il metabolismo energetico mitocondriale.

I mitocondri sono gli organelli cellulari responsabili della produzione di energia, e il trasportatore di aspartato-glutammato tipo I (AGC1) svolge un ruolo cruciale in questo processo. AGC1 è una proteina che si trova nella membrana mitocondriale e trasporta aspartato e glutammato attraverso di essa. Questi aminoacidi sono essenziali per il ciclo dell’urea, la gluconeogenesi e la sintesi di neurotrasmettitori.

Nel deficit di AGC1, il trasporto di aspartato e glutammato nei mitocondri è compromesso, causando un accumulo di questi aminoacidi nel citoplasma e una carenza all’interno dei mitocondri. Questo squilibrio metabolico ha gravi conseguenze per il cervello e il fegato, gli organi più colpiti da questa malattia.

Epidemiologia

Il deficit di AGC1 è una malattia molto rara, con una prevalenza stimata di 1 su 100.000 nati vivi. Tuttavia, la prevalenza effettiva potrebbe essere sottostimata a causa della difficoltà di diagnosi e della variabilità delle manifestazioni cliniche.

Eziologia e Genetica

Il deficit di AGC1 è causato da mutazioni nel gene SLC25A13, che codifica per la proteina AGC1. Questo gene si trova sul cromosoma 7. La malattia viene ereditata con modalità autosomica recessiva, il che significa che un individuo deve ereditare due copie mutate del gene (una da ciascun genitore) per sviluppare la malattia.

Manifestazioni Cliniche

Le manifestazioni cliniche del deficit di AGC1 sono variabili e possono manifestarsi in diverse fasi della vita, dall’infanzia all’età adulta. Le forme più comuni sono:

  • Forma neonatale: si manifesta nei primi giorni di vita con ittero, letargia, difficoltà di alimentazione, convulsioni e coma. Questa forma è spesso fatale.
  • Forma infantile: si manifesta nei primi mesi di vita con ritardo dello sviluppo psicomotorio, ipotonia, convulsioni, epatomegalia e disfunzione epatica.
  • Forma a esordio tardivo: si manifesta in età adulta con sintomi neurologici e psichiatrici, come disturbi del movimento, atassia, demenza e disturbi dell’umore.

Diagnosi

La diagnosi del deficit di AGC1 si basa sulla combinazione di:

  • Quadro clinico: valutazione dei sintomi e dei segni clinici.
  • Esami di laboratorio: analisi del sangue e delle urine per rilevare anomalie metaboliche, come iperammoniemia, elevati livelli di citrullina e acido orotico.
  • Analisi genetica: sequenziamento del gene SLC25A13 per identificare le mutazioni.
  • Biopsia epatica: in alcuni casi, può essere necessaria una biopsia epatica per valutare l’attività enzimatica e confermare la diagnosi.

Prognosi

La prognosi del deficit di AGC1 dipende dalla forma clinica e dalla gravità dei sintomi. La forma neonatale è spesso fatale, mentre le forme a esordio tardivo hanno una prognosi migliore. Tuttavia, anche nelle forme meno gravi, la malattia può causare disabilità significative e compromettere la qualità della vita.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

ASSL Cagliari – Ospedale Binaghi

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

A.S.Re.M – Policlinico Ospedaliero ” A.Cardarelli”

Campobasso (CB)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Milano (MI)

Ospedale S. Paolo di Milano -ASST SS. Paolo e Carlo

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

U.L.S.S. 6 – Euganea

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

Azienda Usl Toscana nord ovest – Versilia e Lucca

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

Al momento, non esistono farmaci specifici o trattamenti standard per il deficit congenito del trasportatore mitocondriale di aspartato-glutammato tipo I (citrin deficiency). Questa malattia rara e complessa richiede un approccio di gestione multidisciplinare che si concentra principalmente sul controllo dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente.

Ecco alcune delle strategie terapeutiche che potrebbero essere considerate:

  • Dieta: Spesso viene raccomandata una dieta speciale per controllare i livelli di ammoniaca nel sangue, che possono essere elevati in questa condizione. Questa dieta può includere restrizioni proteiche e l’integrazione di specifici aminoacidi.
  • Farmaci: Alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire sintomi specifici, come convulsioni o problemi epatici.
  • Supporto medico: Un regolare monitoraggio medico è essenziale per valutare la progressione della malattia e adattare il trattamento alle esigenze del paziente.
  • Terapie di supporto: Fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale possono aiutare a migliorare le capacità motorie, la comunicazione e l’autonomia del paziente.