NOTE INFORMATIVE SU QUESTA MALATTIA
L’Atrofia Dentatorubro-Pallidoluysiana (DRPLA) è una malattia neurodegenerativa rara, ereditaria, che colpisce il sistema nervoso centrale.
È caratterizzata da una progressiva degenerazione di specifiche aree del cervello, in particolare il dentato, il nucleo rosso e il pallido, causando una vasta gamma di sintomi neurologici.
Sinonimi:
- Malattia di Naito-Oyanagi
- Atrofia dentato-rubro-pallido-luisiana
Classificazione:
- Malattie rare del sistema nervoso centrale e periferico
- Atassia cerebellare autosomica dominante di tipo 1 (ADCA tipo 1)
Epidemiologia:
La DRPLA è una malattia estremamente rara, con una prevalenza stimata di 1-3 casi per milione di persone in tutto il mondo. È più comune in alcune popolazioni, come quella giapponese.
Eziologia:
La DRPLA è causata da una mutazione genetica nel gene ATN1, situato sul cromosoma 12. Questa mutazione consiste in un’espansione anomala di una tripletta di nucleotidi CAG all’interno del gene. Il numero di ripetizioni CAG determina l’età di insorgenza e la gravità della malattia. Un numero maggiore di ripetizioni è generalmente associato a un esordio più precoce e a una progressione più rapida.
Trasmissione:
La DRPLA è ereditata con modalità autosomica dominante, il che significa che una singola copia del gene mutato è sufficiente per causare la malattia. Un individuo affetto ha il 50% di probabilità di trasmettere la mutazione a ciascun figlio.
Sintomi:
I sintomi della DRPLA sono variabili e dipendono dall’età di esordio e dalla gravità della malattia. Possono includere:
- Atassia: mancanza di coordinazione dei movimenti volontari, che può causare difficoltà nella deambulazione, nell’equilibrio e nella coordinazione fine.
- Coreoatetosi: movimenti involontari, irregolari e scoordinati.
- Distonia: contrazioni muscolari prolungate che causano posture anomale e movimenti ripetitivi.
- Mioclono: contrazioni muscolari brevi e improvvise.
- Epilessia: convulsioni.
- Disturbi cognitivi: declino delle funzioni cognitive, come memoria, attenzione e capacità di giudizio.
- Disturbi psichiatrici: depressione, ansia, irritabilità, aggressività, psicosi.
- Demenza: progressiva perdita delle funzioni cognitive, che può portare a una grave disabilità.
Età di esordio:
L’età di esordio della DRPLA è variabile, da 1 a 60 anni, con un’età media di circa 30 anni. L’esordio precoce (prima dei 20 anni) è spesso caratterizzato da epilessia mioclonica e deficit cognitivo. L’esordio tardivo (dopo i 40 anni) è più spesso associato ad atassia cerebellare, coreoatetosi e demenza.
Diagnosi:
La diagnosi di DRPLA si basa sulla valutazione clinica dei sintomi, sull’anamnesi familiare e sui test genetici per identificare la mutazione nel gene ATN1. Possono essere utili anche esami di neuroimaging, come la risonanza magnetica (RM) del cervello, per evidenziare le alterazioni nelle aree cerebrali colpite.
Prognosi:
La DRPLA è una malattia progressiva e invalidante. La progressione della malattia e l’aspettativa di vita variano a seconda dell’età di esordio e della gravità dei sintomi. In generale, l’aspettativa di vita è ridotta rispetto alla popolazione generale.
CENTRI DI DIAGNOSI E CURA PER QUESTA MALATTIA
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NOME PRESIDIO |
CITTÁ |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona |
Ancona (AN) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Aosta (AO) |
Azienda Ospedaliera S.G. Moscati |
Avellino (AV) |
Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari |
Bari (BA) |
U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa |
Bassano del Grappa (VI) |
AULSS 1 Dolomiti |
Belluno (BL) |
Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo |
Benevento (BN) |
Ospedale Centrale di Bolzano |
Bolzano (BZ) |
Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia |
Brescia (BS) |
Azienda Ospedaliera di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano” |
Caserta (CE) |
Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” |
Catania (CT) |
Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto |
Catanzaro (CZ) |
Azienda USL di Cesena – “Ospedale M. Bufalini” |
Cesena (FC) |
Polo Regionale IRCCS “E. Medea” – Conegliano |
Conegliano (TV) |
Ospedale Policlinico San Martino – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico |
Genova (GE) |
Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” |
Messina (ME) |
Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano |
Milano (MI) |
Ospedale L. Sacco di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco |
Milano (MI) |
AOU Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Specialistica “Dei Colli” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon” |
Napoli (NA) |
Azienda Ospedale Università di Padova |
Padova (PD) |
U.L.S.S. 6 – Euganea |
Padova (PD) |
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore |
Parma (PR) |
Azienda Ospedaliera di Perugia |
Perugia (PG) |
USL UMBRIA 1 |
Perugia (PG) |
ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone |
Pordenone (PN) |
IRCCS NEUROMED – Istituto Neurologico Mediterraneo |
Pozzilli (IS) |
Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore |
Roma (RM) |
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS |
Roma (RM) |
Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” |
Salerno (SA) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Siena |
Siena (SI) |
Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni |
Terni (TR) |
Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta |
Torino (TO) |
Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento |
Trento (TN) |
U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso |
Treviso (TV) |
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina |
Trieste (TS) |
IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo |
Trieste (TS) |
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Associazione Oasi Maria SS. ONLUS |
Troina (EN) |
Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia” |
Udine (UD) |
U.L.S.S. 3 Serenissima – I.R.C.C.S. Fondazione Ospedale San Camillo – Venezia Lido |
Venezia (VE) |
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona |
Verona (VR) |
U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale |
Verona (VR) |
U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza |
Vicenza (VI) |
FARMACI SPECIFICI PER QUESTA MALATTIA
Al momento non esistono farmaci specifici per curare l’atrofia dentatorubro-pallidoluysiana (DRPLA). La ricerca è in corso, ma al momento le opzioni terapeutiche si concentrano sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
Trattamenti sintomatici:
- Farmaci antiepilettici: per controllare le crisi epilettiche, frequenti soprattutto nelle forme ad esordio precoce.
- Farmaci per i disturbi del movimento: per ridurre la coreoatetosi, i tremori e altri movimenti involontari.
- Farmaci per i disturbi psichiatrici e comportamentali: per gestire ansia, depressione, psicosi e altri problemi comportamentali.
- Terapia fisica e riabilitativa: per mantenere la funzionalità motoria, migliorare l’equilibrio e la coordinazione, e prevenire le complicanze.
- Logopedia: per aiutare i pazienti con difficoltà di linguaggio e deglutizione.
- Supporto psicologico: per i pazienti e le loro famiglie, per affrontare l’impatto emotivo e sociale della malattia.
Altre opzioni terapeutiche:
- Stimolazione cerebrale profonda: una tecnica chirurgica che prevede l’impianto di elettrodi nel cervello per modulare l’attività cerebrale e ridurre i sintomi motori. È ancora in fase sperimentale per la DRPLA.
- Terapia genica: un approccio innovativo che mira a correggere il difetto genetico alla base della malattia. La ricerca in questo campo è ancora in fase iniziale.