ATRESIA ESOFAGEA E/O FISTOLA TRACHEOESOFAGEA

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

L’atresia esofagea (AE) e la fistola tracheoesofagea (FTE) sono malformazioni congenite rare che interessano l’esofago, il condotto che trasporta il cibo dalla bocca allo stomaco, e la trachea, il condotto che porta l’aria ai polmoni.

Nell’atresia esofagea, l’esofago non si sviluppa completamente, risultando in un’interruzione o un “cul-de-sac”. Nella fistola tracheoesofagea, si forma una connessione anomala tra esofago e trachea. Queste condizioni spesso si presentano insieme, ma possono anche verificarsi separatamente.

Epidemiologia

L’incidenza dell’atresia esofagea e/o fistola tracheoesofagea è stimata in circa 1 caso ogni 2.500-4.500 nati vivi. Non sembra esserci una predisposizione di genere.

Eziologia

Le cause esatte dell’atresia esofagea e della fistola tracheoesofagea sono ancora sconosciute. Si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali possa giocare un ruolo nello sviluppo di queste malformazioni. Spesso, queste anomalie si verificano in associazione ad altre malformazioni congenite, come difetti cardiaci, anomalie renali, e anomalie degli arti, facendo parte di diverse sindromi genetiche.

Classificazione

Esistono diverse classificazioni dell’atresia esofagea e della fistola tracheoesofagea, la più comune è la classificazione di Gross, che le divide in cinque tipi principali:

  • Tipo A: Atresia esofagea senza fistola tracheoesofagea. L’esofago è interrotto e non c’è connessione con la trachea.
  • Tipo B: Atresia esofagea con fistola tracheoesofagea prossimale. L’estremità superiore dell’esofago è connessa alla trachea.
  • Tipo C: Atresia esofagea con fistola tracheoesofagea distale. L’estremità inferiore dell’esofago è connessa alla trachea. Questo è il tipo più comune.
  • Tipo D: Atresia esofagea con fistola tracheoesofagea sia prossimale che distale. Entrambe le estremità dell’esofago sono connesse alla trachea.
  • Tipo E: Fistola tracheoesofagea a forma di H senza atresia esofagea. Esofago e trachea sono collegati da una fistola, ma l’esofago è continuo.

Presentazione Clinica

I sintomi dell’atresia esofagea e/o fistola tracheoesofagea si manifestano generalmente subito dopo la nascita e includono:

  • Eccessiva salivazione: Il neonato produce molta saliva che non può essere deglutita.
  • Difficoltà respiratorie: Il bambino può presentare tosse, soffocamento o cianosi (colorazione bluastra della pelle) durante l’alimentazione, a causa del passaggio di latte o saliva nei polmoni attraverso la fistola.
  • Vomito: Il bambino può vomitare subito dopo aver mangiato, poiché il latte non può raggiungere lo stomaco.
  • Distensione addominale: L’aria può entrare nello stomaco attraverso la fistola, causando gonfiore addominale.

Diagnosi

La diagnosi di atresia esofagea e/o fistola tracheoesofagea viene effettuata generalmente subito dopo la nascita. Il primo segno sospetto è l’impossibilità di far progredire un sondino naso-gastrico nello stomaco. La diagnosi viene confermata da una radiografia del torace e dell’addome, che mostra la posizione del sondino e la presenza di aria nello stomaco e nell’intestino. Può essere necessaria un’endoscopia per visualizzare direttamente l’esofago e la trachea.

Prognosi

La prognosi per i neonati con atresia esofagea e/o fistola tracheoesofagea è generalmente buona, grazie ai progressi nella chirurgia e nella terapia intensiva neonatale. Tuttavia, la prognosi può essere influenzata da diversi fattori, tra cui:

  • Presenza di altre malformazioni congenite: La presenza di anomalie cardiache o polmonari può complicare il quadro clinico.
  • Tipo di atresia esofagea e fistola tracheoesofagea: Alcune forme sono più complesse da trattare e possono richiedere interventi chirurgici multipli.
  • Complicanze post-operatorie: Possono verificarsi complicanze come infezioni, problemi respiratori o difficoltà di alimentazione.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

Azienda Ospedaliera S.G. Moscati

Avellino (AV)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

ASST Papa Giovanni XXIII – Ospedale Papa Giovanni XXIII

Bergamo (BG)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliera G. Brotzu

Cagliari (CA)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliera di Cosenza – Presidio Ospedaliero “ANNUNZIATA”

Cosenza (CS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Ospedale Niguarda di Milano – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Milano (MI)

Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano – ASST Fatebenefratelli-Sacco

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “A. Cardarelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

Pavia (PV)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASL 3 – Ospedale Civile Spirito Santo

Pescara (PE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa – Ospedale Santa Chiara Pisa

Pisa (PI)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda USL di Rimini – Ospedale Infermi

Rimini (RN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

Azienda Ospedaliera Universitaria Sassari

Sassari (SS)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

U.L.S.S. 2 Marca Trevigiana – Polo Ospedaliero di Treviso

Treviso (TV)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

ASST Sette Laghi – Ospedale “Filippo Del Ponte” di Varese

Varese (VA)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Non esistono farmaci specifici per curare queste condizioni.

Trattamento principale:

  • Chirurgia: L’intervento chirurgico è il trattamento principale per l’atresia esofagea e la fistola tracheoesofagea. L’obiettivo è quello di chiudere la fistola (la connessione anomala tra esofago e trachea) e di ricostruire l’esofago per consentire il passaggio del cibo dallo stomaco. A volte, potrebbe essere necessario più di un intervento chirurgico, soprattutto se i due monconi dell’esofago sono molto distanti.

Altri trattamenti:

In attesa dell’intervento chirurgico o in caso di complicazioni, possono essere necessari altri trattamenti, tra cui:

  • Nutrizione parenterale: Se il bambino non può alimentarsi per bocca, verrà nutrito per via endovenosa.
  • Antibiotici: Per prevenire o trattare infezioni polmonari.
  • Fisioterapia respiratoria: Per aiutare a mantenere le vie aeree libere da secrezioni.
  • Dilatazioni esofagee: Dopo l’intervento chirurgico, potrebbero essere necessarie dilatazioni per allargare l’esofago se si restringe.

Gestione a lungo termine:

Anche dopo l’intervento chirurgico, i bambini con atresia esofagea e fistola tracheoesofagea possono avere problemi a lungo termine, come:

  • Difficoltà di deglutizione: Possono avere difficoltà a deglutire cibi solidi o liquidi.
  • Reflusso gastroesofageo: Il contenuto dello stomaco può risalire nell’esofago.
  • Problemi respiratori: Possono avere infezioni polmonari ricorrenti o difficoltà respiratorie.