ARACNODATTILIA CONTRATTURALE CONGENITA

MALFORMAZIONI CONGENITE, CROMOSOMOPATIE E SINDROMI GENETICHE

NOTE INFORMATIVE
  

L’aracnodattilia contratturale congenita, nota anche come sindrome di Beals o sindrome di Beals-Hecht, è una malattia rara del tessuto connettivo.

È caratterizzata da una serie di anomalie scheletriche e articolari, tra cui:

  • Contratture articolari multiple: Le articolazioni, in particolare gomiti, ginocchia e dita, sono rigide e piegate in modo anomalo. Queste contratture possono essere presenti alla nascita o svilupparsi nel tempo.
  • Aracnodattilia: Le dita delle mani e dei piedi sono lunghe, sottili e affusolate, simili alle zampe di un ragno.
  • Camptodattilia: Deformità delle dita che causa una curvatura anomala, in genere verso il palmo della mano.
  • Scoliosi e cifosi: Curvature anomale della colonna vertebrale.
  • Anomalie facciali: Possono includere palato alto e arcuato, orecchie a basso impianto e ruotate posteriormente.
  • Ipoplasia muscolare: I muscoli possono essere sottosviluppati.

Cause

La sindrome di Beals è causata da mutazioni nel gene FBN2, che codifica per la fibrillina-2, una proteina importante per la formazione del tessuto connettivo. La malattia è ereditata con modalità autosomica dominante, il che significa che è sufficiente una copia del gene mutato per sviluppare la malattia. Tuttavia, circa il 50% dei casi è dovuto a nuove mutazioni, non ereditate dai genitori.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’esame clinico e sui reperti radiografici. L’ecografia prenatale può evidenziare alcune caratteristiche della sindrome, come le contratture articolari. La diagnosi genetica, attraverso l’analisi del gene FBN2, può confermare la diagnosi.

Prognosi

La prognosi varia a seconda della gravità dei sintomi. In generale, la sindrome di Beals non influisce sull’aspettativa di vita. Molti pazienti possono condurre una vita attiva e produttiva, anche se possono necessitare di assistenza per alcune attività.

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NOME PRESIDIO

CITTÁ

Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona (AN)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Aosta (AO)

ASL 3 – Ospedale La Colletta

Arenzano (GE)

Istituto Ortopedico Rizzoli – Sicilia

Bagheria (PA)

Azienda Ospedaliero – Universitaria Consorziale Policlinico di Bari

Bari (BA)

U.L.S.S. 7 Pedemontana – Ospedale di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa (VI)

Azienda Ospedaliera Gaetano Rummo

Benevento (BN)

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – S.Orsola Malpighi di Bologna

Bologna (BO)

Aziende AUSL di Bologna

Bologna (BO)

Istituto Ortopedico Rizzoli

Bologna (BO)

Ospedale Centrale di Bolzano

Bolzano (BZ)

Spedali Civili di Brescia – Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili, Brescia

Brescia (BS)

Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”

Catania (CT)

Azienda Ospedaliero Universitaria Catanzaro- Policlinico Germaneto

Catanzaro (CZ)

ASL 2 Chieti – Ospedale Policlinico SS. Annunziata

Chieti (CH)

Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer

Firenze (FI)

Istituto Giannina Gaslini – Ospedale Pediatrico IRCCS

Genova (GE)

ASL 5 – Presidio Ospedaliero del Levante Ligure – “Ospedale S.Andrea”

La Spezia (SP)

Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”

Messina (ME)

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Milano (MI)

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano

Milano (MI)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Modena (MO)

ASST Monza – Ospedale San Gerardo

Monza (MB)

AOU  Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”

Napoli (NA)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono – Pausilipon”

Napoli (NA)

Azienda Ospedale Università di Padova

Padova (PD)

Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliera- Ospedali riuniti Villa Sofia- Cervello

Palermo (PA)

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ospedale Maggiore

Parma (PR)

Azienda Ospedaliera di Perugia

Perugia (PG)

ASS 5 – Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 “Friuli Occidentale” – Presidio Ospedaliero di Pordenone

Pordenone (PN)

Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza

Potenza (PZ)

Grande Ospedale Metropolitano – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

Reggio di Calabria (RC)

Azienda AUSL Reggio Emilia – “Arcispedale S. Maria Nuova”

Reggio nell’Emilia (RE)

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Roma (RM)

Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico Umberto I”

Roma (RM)

Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli – Università del Sacro Cuore

Roma (RM)

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS

Roma (RM)

ASST Lariana – Ospedale Sant’Anna

San Fermo della Battaglia (CO)

I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo (FG)

Azienda Ospedaliera Universitaria Siena

Siena (SI)

Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni

Terni (TR)

Centro Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta

Torino (TO)

Presidio Ospedaliero “Santa Chiara” – Trento

Trento (TN)

Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina

Trieste (TS)

IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo

Trieste (TS)

Presidio Ospedaliero Universitario “Santa Maria della Misericordia”

Udine (UD)

U.L.S.S. 3 Serenissima – I.R.C.C.S. Fondazione Ospedale San Camillo – Venezia Lido

Venezia (VE)

Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Verona (VR)

U.L.S.S. 9 Scaligera – Ospedale Polo Riabilitativo Provinciale

Verona (VR)

U.L.S.S. 8 Berica – Ospedale San Bortolo di Vicenza

Vicenza (VI)

Al momento, non esistono farmaci specifici per curare l’aracnodattilia contratturale congenita (CCA).

Tuttavia, anche se non esiste una cura, diversi trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone affette da CCA:

  • Fisioterapia e terapia occupazionale: sono fondamentali per mantenere la mobilità articolare, prevenire le contratture, migliorare la forza muscolare e l’autonomia nelle attività quotidiane.
  • Interventi chirurgici: possono essere necessari per correggere deformità scheletriche significative, come la scoliosi grave, o per rilasciare contratture che limitano la funzionalità.
  • Tutori e ortesi: possono aiutare a sostenere le articolazioni, prevenire deformità e migliorare la funzione.
  • Gestione del dolore: possono essere utilizzati farmaci analgesici o antinfiammatori per controllare il dolore associato alle contratture o alle deformità scheletriche.
  • Supporto psicologico: è importante per affrontare le sfide emotive e sociali associate a una malattia rara e cronica.

È fondamentale che le persone con CCA siano seguite da un team multidisciplinare di specialisti, tra cui genetisti, ortopedici, fisioterapisti, terapisti occupazionali e psicologi, per un approccio personalizzato e completo alla gestione della malattia.