Il vomito, noto anche come emesi, consiste nell’espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca.
E’ un riflesso controllato da una zona del cervello che risponde a segnali provenienti da diverse parti del corpo. Non è un atto volontario, ma un riflesso con un significato fisiologico ben preciso. Serve a rimuovere sostanze tossiche dallo stomaco prima che possano essere assorbite e arrecare danno all’organismo.
- Meccanismo: Il vomito è provocato da una sequenza coordinata di contrazioni dei muscoli addominali e peristalsi esofagea invertita. Questo processo chiude la glottide, solleva il palato molle e il piloro, diminuisce il tono del cardias e innescano movimenti di peristalsi inversa che fanno refluire il contenuto dello stomaco fino alla bocca.
Come si manifesta?
Il vomito si manifesta con:
- Nausea e conati: Solitamente, il vomito è preceduto da nausea, che è una fastidiosa sensazione di bisogno impellente di vomitare. I conati sono tentativi infruttuosi di vomitare, a glottide chiusa, che precedono l’atto vero e proprio.
- Ipersalivazione: Prima di vomitare, si verifica un aumento della produzione di saliva.
- Cambiamenti fisici: Subito prima del vomito, la pelle diventa pallida, e aumentano il ritmo cardiaco e la sudorazione.
- Movimenti di contrazione: Alla fine, una serie di profonde inspirazioni sono seguite dalla chiusura della glottide ed i muscoli addominali iniziano energicamente a contrarsi. Questa combinazione di movimenti aumenta la pressione addominale e comprime efficacemente lo stomaco, causando l’espulsione del contenuto gastrico.
Quali sono le cause?
Le cause del vomito possono essere diverse e di diversa natura. Ecco alcuni esempi:
Cause gastrointestinali:
- Intossicazione alimentare: ingestione di cibo contaminato da batteri, virus o parassiti.
- Gastroenterite: infiammazione dello stomaco e dell’intestino, causata da virus, batteri o parassiti.
- Mal di mare, mal d’auto o cinetosi: nausea e vomito causati dal movimento.
- Reflusso gastroesofageo (GERD): risalita di acido gastrico dallo stomaco all’esofago.
- Ulcera peptica: piaga nello stomaco o nel duodeno.
- Ernia iatale: passaggio di una parte dello stomaco attraverso un’apertura del diaframma.
- Ostruzione intestinale: blocco del passaggio del cibo nell’intestino.
- Pancreatite: infiammazione del pancreas.
Cause non gastrointestinali:
- Gravidanza: nausea e vomito, soprattutto nelle prime settimane.
- Emicrania: mal di testa intenso, spesso accompagnato da nausea e vomito.
- Farmaci: alcuni farmaci possono causare nausea e vomito come effetto collaterale.
- Malattie metaboliche: come l’acetonemia o l’uremia.
- Tumori: alcuni tumori possono causare nausea e vomito.
- Disturbi psicologici: come l’ansia o la depressione.
- Trauma cranico: lesione alla testa.
- Meningite: infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale.
Se il vomito è persistente o accompagnato da altri sintomi come febbre, diarrea, dolore addominale, sangue nelle feci o nelle urine, è importante consultare un medico
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi del vomito è un processo che richiede l’identificazione della causa scatenante. Ecco i passaggi principali:
Anamnesi:
- Raccolta di informazioni sulle caratteristiche del vomito:
- Frequenza e durata
- Colore e consistenza
- Presenza di sangue o muco
- Nausea e conati
- Altri sintomi associati (febbre, dolore addominale, diarrea)
- Storia medica del paziente:
- Precedenti episodi di vomito
- Patologie note
- Assunzione di farmaci
- Allergie
- Esami fisici:
- Valutazione dei segni vitali (pressione sanguigna, frequenza cardiaca)
- Ispezione dell’addome
- Palpazione dell’addome
- Ascoltazione dell’addome
Esami diagnostici:
- Esami del sangue:
- Valutare la funzionalità epatica e renale
- Controllare l’equilibrio elettrolitico
- Cercare la presenza di infezioni
- Esami delle feci:
- Cercare la presenza di sangue occulto
- Escludere la presenza di parassiti o batteri
- Esami radiologici:
- Radiografia dell’addome
- Ecografia addominale
- TAC addominale
In alcuni casi, possono essere necessari esami più invasivi, come:
- Endoscopia superiore:
- Esaminare l’esofago, lo stomaco e il duodeno
- Colonscopia:
- Esaminare il colon e il retto
La diagnosi del vomito dipende da diversi fattori, tra cui:
- Caratteristiche del vomito
- Storia medica del paziente
- Esami fisici
- Esami diagnostici
Quali sono le terapie?
Ecco alcune terapie e suggerimenti:
- Riposo e idratazione: Dopo aver vomitato, è importante lasciare riposare lo stomaco. Non cercare di mangiare o bere subito dopo, ma attendi 15-20 minuti per permettere al tuo stomaco di riprendersi. Mantieniti ben idratato bevendo piccole quantità di acqua frequentemente.
- Farmaci antistaminici:
- Dimenidrinato (es. Travelgum, Xamamina, Lomarin, Valontan): Utile per trattare il vomito e la nausea durante i viaggi.
- Prometazina (es. Promet DYN, Farganesse, Fenazil): Indicata per il trattamento del vomito grave in gravidanza (assumere 25 mg di farmaco la sera, prima di coricarsi).
- Idrossizina: Può essere utilizzata per alleviare la nausea e il vomito.
- Rimedi naturali:
- Tisana allo zenzero: Il gingerolo presente nello zenzero può aiutare a ridurre la nausea e il vomito.
- Menta piperita: Può avere effetti calmanti sullo stomaco.
- Camomilla: Ha proprietà antinfiammatorie e può alleviare la nausea.
- Evita cibi pesanti e grassi: Opta per cibi leggeri come crackers, pane tostato o riso.
- Evita l’alcol, il fumo e il caffè.
- Ambiente fresco e poco affollato: Soggiorna in luoghi con aria fresca e respirabile.