L’algodistrofia, nota anche come sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS), è una condizione cronica caratterizzata da dolore estremo che colpisce un arto o parti di un arto superiore o inferiore.
Le braccia, le gambe, le mani e i piedi sono le regioni anatomiche maggiormente coinvolte dall’algodistrofia.
Come si manifesta?
L’algodistrofia è una condizione cronica caratterizzata da dolore intenso, continuo ed estremamente debilitante a carico di un arto superiore o inferiore. Le parti maggiormente interessate sono braccia, gambe, mani e piedi.
I sintomi tipici dell’algodistrofia includono:
- Dolore: È spesso descritto come una sensazione bruciante o pungente e può durare per giorni o settimane.
- Formicolio e intorpidimento: Alterazioni della sensibilità a livello dell’arto interessato.
- Tremori e rigidità articolare: Movimenti anomali e difficoltà nei movimenti articolari.
- Gonfiore articolare: L’arto può apparire gonfio.
- Alterazioni cutanee: La pelle nell’area dolorante può apparire diversa nel colore, nella temperatura o nella sudorazione.
- Disturbi della sensibilità: Come la sensazione che l’arto colpito non appartenga al corpo o che sia più grande dell’altro.
- Spasmi muscolari, insonnia e osteoporosi possono anche verificarsi.
Quali sono le cause?
Sebbene le cause precise siano ancora sconosciute, gli esperti ipotizzano che l’algodistrofia derivi da un malfunzionamento congiunto di più sistemi dell’organismo, tra cui:
- Sistema nervoso centrale: Alterazioni nella percezione del dolore.
- Sistema nervoso periferico: Coinvolgimento dei nervi.
- Sistema immunitario: Possibile ruolo nell’infiammazione.
- Sistema circolatorio: Implicazioni sulla circolazione sanguigna.
Fattori scatenanti che possono precedere l’insorgenza dell’algodistrofia includono:
- Traumi ai tessuti molli: Come muscoli, legamenti e tendini causati da cadute o urti.
- Lesioni ossee: Ad esempio, distorsioni alla caviglia, contusioni o lesioni da schiacciamento.
Nel 90% dei casi, l’algodistrofia si manifesta dopo aver subito fratture, distorsioni, ustioni o tagli. Non sembra esserci una predisposizione genetica specifica per questa malattia.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi dell’algodistrofia è complessa e richiede un approccio attento. Ecco come viene effettuata:
- Anamnesi: Il medico raccoglie una dettagliata storia clinica del paziente, inclusi sintomi, eventi precedenti e fattori di rischio.
- Esami strumentali:
- Esame radiografico: Per escludere altre patologie ossee o articolari.
- Risonanza magnetica: Utile per valutare i tessuti molli e le strutture nervose.
- Scintigrafia trifasica ossea: Per rilevare eventuali alterazioni nella circolazione sanguigna.
- Termografia (meno comune): Per valutare la temperatura cutanea e l’attività vascolare.
- Esami neurologici:
- Test del riflesso assonale quantitativo submotorio: Valuta la funzione nervosa.
- Blocco del simpatico: Può essere utilizzato sia per la diagnosi che a scopo terapeutico.
La diagnosi differenziale è fondamentale per escludere altre condizioni patologiche simili.
Quali sono le terapie?
Le terapie per l’algodistrofia sono principalmente mirate a controllare il dolore, migliorare la funzionalità e la qualità di vita del paziente. Ecco alcune opzioni terapeutiche:
- Farmaci:
- Neridronato: Un bifosfonato che può essere somministrato per via endovenosa. È stato approvato come farmaco di prima scelta per le forme precoci di algodistrofia.
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): Possono aiutare a ridurre l’infiammazione e il dolore.
- Antidepressivi e anticonvulsivanti: Possono essere utilizzati per il controllo del dolore neuropatico.
- Analgesici: Per alleviare il dolore acuto.
- Fisioterapia:
- Esercizi di mobilizzazione articolare: Per prevenire la rigidità e migliorare la flessibilità.
- Terapia occupazionale: Per mantenere la funzionalità dell’arto colpito.
- Blocco simpatico: Iniezioni di anestetico locale per bloccare i segnali di dolore.
- Terapia con specchio: Utilizzata per ridurre la percezione del dolore e migliorare la funzionalità.
- Stimolazione nervosa transcutanea (TENS): Applicazione di impulsi elettrici sulla pelle per ridurre il dolore.
- Supporto psicologico: Importante per affrontare l’impatto emotivo del dolore cronico.
Ricorda che ogni paziente è diverso, quindi il trattamento deve essere personalizzato in base ai sintomi e alle esigenze individuali. La gestione dell’algodistrofia richiede una collaborazione tra medici, fisioterapisti e terapisti occupazionali per ottenere i migliori risultati.