Lo stent prostatico è un dispositivo medico impiantabile, simile a una piccola molla o spirale, progettato per mantenere aperto il tratto dell’uretra che attraversa la prostata.
Scopo principale: è quello di alleviare i sintomi dell’ostruzione urinaria causata dall’ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna o IPB).
Area di Utilizzo: Urologia
Caratteristiche Tecniche
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- Componenti: Generalmente costituito da un unico filo metallico intrecciato a formare una struttura tubolare espandibile. Alcuni modelli possono avere più fili intrecciati o essere ricoperti da un polimero.
- Materiali:
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- Acciaio inossidabile 316L (il più comune)
- Leghe di Nitinol (nichel-titanio) con memoria di forma
- Polimeri biocompatibili (per il rivestimento)
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- Dimensioni:
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- Lunghezza: varia in base all’anatomia del paziente, generalmente tra 4 e 8 cm.
- Diametro: varia in base al grado di ostruzione, tipicamente tra 8 e 10 mm in stato espanso.
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- Specifiche Tecniche:
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- Forza radiale: capacità dello stent di esercitare una pressione verso l’esterno per mantenere l’uretra aperta.
- Flessibilità: capacità dello stent di adattarsi alla curvatura dell’uretra.
- Biocompatibilità: capacità del materiale di non causare reazioni avverse nell’organismo.
- Resistenza alla corrosione: capacità del materiale di resistere alla degradazione nel tempo.
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Funzionamento
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- Principio di Funzionamento: Lo stent viene inserito nell’uretra prostatica in forma compressa. Una volta rilasciato, si espande radialmente, creando un canale che permette il libero flusso dell’urina.
- Modalità d’Uso: L’impianto dello stent prostatico viene eseguito da un urologo in regime ambulatoriale o di day-hospital. La procedura prevede l’inserimento dello stent attraverso l’uretra mediante un cistoscopio, uno strumento sottile e flessibile dotato di una telecamera.
- Precauzioni di Funzionamento:
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- Sterilità: mantenere la sterilità dello stent e degli strumenti utilizzati durante l’impianto.
- Posizionamento accurato: assicurarsi che lo stent sia posizionato correttamente nell’uretra prostatica.
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- Precauzioni d’Uso:
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- Dopo l’impianto, il paziente potrebbe avvertire un lieve fastidio o bruciore durante la minzione, che generalmente si risolve in pochi giorni.
- È importante seguire attentamente le indicazioni dell’urologo riguardo all’assunzione di farmaci, all’attività fisica e alle visite di controllo.
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- Manutenzione:
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- Generalmente, lo stent prostatico non richiede una manutenzione specifica.
- Controlli periodici dall’urologo sono necessari per monitorare lo stato dello stent e la salute della prostata.
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Benefici e Rischi
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- Vantaggi:
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- Procedura mini-invasiva con tempi di recupero brevi.
- Miglioramento significativo del flusso urinario e riduzione dei sintomi dell’IPB.
- Alternativa valida per pazienti non idonei alla chirurgia tradizionale.
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- Svantaggi/Limitazioni:
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- Possibile migrazione o incrostazione dello stent.
- Rischio di infezioni urinarie o ematuria (presenza di sangue nelle urine).
- Non risolve la causa dell’ingrossamento della prostata.
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- Rischi:
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- Perforazione dell’uretra o della prostata durante l’impianto.
- Incontinenza urinaria.
- Disfunzione erettile.
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- Vantaggi:
Conclusioni:
Lo stent prostatico rappresenta una soluzione efficace per il trattamento dell’ostruzione urinaria causata da IPB, in particolare per pazienti con alto rischio chirurgico. La scelta di impiantare uno stent prostatico deve essere valutata attentamente dall’urologo in base alle condizioni cliniche del paziente e alle alternative terapeutiche disponibili.